Storie a telaio
Le Sirene: dal filo del destino alle trame della vita
di Iolanda Stocchi
Il nostro linguaggio è colmo di metafore legate al filare e al tessere, a indicarci forse che la matrice stessa della vita e del pensiero affonda le sue radici in questo intreccio. Anche i miti delle origini e le immagini ci parlano di fusi, pettini, telai, intrecci e nodi. Avviciniamo alcuni di questi e le immagini che li accompagnano.
Sul portale di una chiesa a Vouvant in Francia si trovano due immagini della Sirena: una con i tipici attributi, il pettine e lo specchio, l'altra con in mano un fuso è nell'atto di filare.
Le Sirene, che sono manifestazione sonora delle dee del destino, vengono rappresentate per questo con il fuso in mano: le Sirene “filano” il destino degli uomini insieme alle Parche. Questo racconto lo ritroviamo scolpito nelle chiese romaniche. Platone nel X Libro della Repubblica narra la vicenda del soldato Er che - ucciso in guerra e miracolosamente tornato tra i vivi - fa visita all'oltretomba e ha una visione: “Il fuso ottavo girava sulle ginocchia di Ananke; sull’altro di ciascun cerchio era una Sirena che girava con un unica armonia. Altre tre donne sedute in cerchio a distanze uguali una dall’altra, ciascuna su un trono, le Moire, figlie di Ananke (Necessità), vestite di bianco e circondato il capo di bende, Lachesi, Cloto e Atropo, cantavano d'accordo con le Sirene: Lachesi il passato, Cloto il presente, Atropo l'avvenire.”
Pettine e tessitura La Dea Paleolitica nella sua forma di pesce o serpente viene raffigurata col pettine. Non ha volto, ma i capelli finemente acconciati e il pettine. A volte questi pettini si trovano all’altezza del pube. Si tratta di un potente simbolo rigeneratore che troviamo qui associato alla fertilità della dea. A volta la Dea ha ali a pettine. Immagine che ritornerà nella scopa della Befana. Nelle fiabe coi pettini ci si difende e pettini o scope appesi alle porte ci proteggono dal male. Questo antico attributo delle divinità femminili è anche uno degli attributi della Sirena. Il pettine utilizzato dalla Sirena è anche quello della tessitura, “il pettine da lino”, il cui nome “seran” riecheggia Sirena e “serranda”, la donna selvaggia spagnola, da cui deriva anche Montserrat - dall'aspetto a denti di sega della montagna - luogo di culto di una Madonna Nera. Il pettine ci mette in relazione con l’aspetto ctonio e rigeneratore della divinità femminile. Separando fili o capelli, evoca un pensiero differenziato in contatto con la conoscenza attraverso il corpo.
Cintura, cordone ombelicale e intrecci Nell’iconografia delle Sirene viene sottolineata la linea della vita con la presenza di una cintura e dell’ombelico. L’ombelico è la cicatrice del cordone ombelicale reciso dopo la nascita: segno della nostra dipendenza.
Esiste un rituale Maori per cui alla nascita di una bambina si invita il cordone ombelicale appena tagliato a cercare un legno nel bosco per costituire un primo telaio. Il cordone non viene buttato via: ma “tessuto” diventa elaborazione creativa di un legame e della separazione che permette di simbolizzarlo.
Esiste un altro ombelico, l’Omphalos – l’ombelico del mondo - di Delphi che è tutto intrecciato e lo si intreccia nelle cerimonie. È anche luogo di visione. In una chiesa in Piemonte tra due Sirene si trova un magnifico intreccio di nodi. Nei rituali di iniziazione delle civiltà indoeuropee l’atto di legare l’iniziato gioca un ruolo importante. Il filo con cui l’iniziato cataro veniva cinto veniva chiamato “il suo vestito”. I fili del telaio sono “corde amuleto” in relazione alla tessitura del fato. La vita è strettamente collegata agli intrecci. Forse per questo continuiamo a rappresentarli e a intrecciare e tessere fili e incontri.
Iolanda Stocchi, Il Silenzio delle Sirene. Figurazioni della psiche femminile, ed. Vivarium 2005.
Nei massicci montuosi dell'Africa settentrionale, ogni casa ha il suo telaio rudimentale: due travi di legno sorrette da due aste verticali.
La trave superiore è chiamata la trave del cielo, mentre quella inferiore rappresenta la terra. Queste quattro travicelle simboleggiano l'universo.
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